Responsabilità e Rendicontabilità


Nel Glossario pubblicato sul sito VIPST del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Pisa, leggo la seguente definizione (1)

"Rendicontabilità

Obbligo di dimostrare che il lavoro è stato svolto in conformità alle regole e agli standard concordati o di riferire in maniera chiara e dettagliata in merito ai risultati di attività svolte in relazione a funzioni e/o piani assegnati. Quanto sopra potrebbe richiedere un’accurata dimostrazione, difendibile anche in sede legale, che il lavoro è stato realizzato secondo i termini contrattuali.

Nota:
per le attività relative allo sviluppo, trasparenza può significare l’obbligo dei partner di operare in base a responsabilità, ruoli e compiti chiaramente definiti, spesso in relazione con una gestione oculata delle risorse disponibili.
Per i valutatori, il termine indica la responsabilità di fornire rapporti di monitoraggio e valutazioni sulle prestazioni rese che siano accurati, veritieri e credibili.
Per i responsabili delle politiche e per i dirigenti del settore pubblico, rendicontabilità significa il dovere di riferire sul proprio operato a cittadini e contribuenti."

Tutti riconosceranno immediatamente la quasi equivalenza con l'inglese accountability. Il termine italiano sembrerebbe coprire sia l'aspetto del dover rendere conto a qualcuno con idonea documentazione sia quello più generale della responsabilità in capo a chi deve rispondere del proprio operato.

Ma come la mettiamo con rendicontabile? E' valida l'equazione accountability: rendicontabilità = accountable: rendicontabile*? Oppure, per l'aggettivo, dovremo usare sempre responsabile?

Il suffisso –bile (cfr. Gradit s.v.) forma aggettivi deverbali come cantabile, credibile, deformabile, o denominali come camionabile, ciclabile, rotabile. Si tratta in tutti gli esempi citati dal Gradit di aggettivi che esprimono la capacità di qc. o di qcs, di subire gli effetti o essere il soggetto passivo dell'azione espressa dal verbo o, nel caso dei nomi, dell'azione che è loro tipica (camionabile= percorribile da un camion ecc.).

Lo stesso non può però dirsi per responsabile, che risale a un francese responsable, a sua volta derivato dal latino respondēre) e che indica invece la possibilità di compiere l'azione espressa dal verbo da cui etimologicamente deriva (responsabile=che è tenuto a rispondere o è consapevole di dover rispondere del proprio comportamento o operato).

Un esempio a cavallo tra i due casi è solvibile che il Gradit indica come derivato di solvere (termine letterario attestato av. 1294) e in cui il suffisso -bile può assumere sia il significato passivo (che può essere pagato, ad es. debito solvibile) che il significato attivo (che è in grado di far fronte ai propri debiti, ad es. persona solvibile).

Sembrerebbe si possa concludere che per il suffisso –bile la possibilità di esprimere, riferito a una persona., il significato attivo di "che può fare (o è tenuto a fare)" l'azione espressa dal verbo sia legata alla trasparenza etimologica della radice verbale, come proverebbe il fatto che ad es. l'antico solvere non è avvertito dal parlante comune come l'antecedente verbale della formazione dell'aggettivo.

Sembrerebbe così lecito concludere che rendicontabile, in quanto chiaramente derivabile da rendicontare (documentare con un rendiconto) non possa (o non possa ancora) essere utilizzato per significare che qualcuno è tenuto a rispondere, documenti alla mano, del proprio operato, e che nel tradurre l'inglese accountable occorrerà ancora usare il buon vecchio responsabile nella speranza che il co-testo e il contesto ci possano aiutare a sciogliere eventuali ambiguità.

Sono graditi i commenti.

(1) Devo la segnalazione al mio collega Nino Tilotta