Tradurre “Policy”


Più che un falso amico il termine policy può essere definito un "nemico del traduttore". La varietà dei suoi significati a seconda del suo status grammaticale (nome o modificatore aggettivale preposto al nome) costringono il traduttore a reperire ogni volta soluzioni diverse che vedono ad es. policies tradotto correttamente con "politiche" e il sintagma policy measures tradotto, meno correttamente con "misure politiche" oppure, questa volta rendendo maggiore giustizia all'originale, "misure programmatiche/strategiche".

"Politica" al singolare può significare (cfr. Gradit s.v.; le accezioni sono numerate senza riferimento al Dizionario di De Mauro):

1. "teoria e pratica che ha come oggetto l'organizzazione e il governo dello stato" e per estens. "l'insieme delle questioni, dei fatti che riguardano la vita pubblica, la gestione dello stato, i rapporti tra gli esponenti politici, ecc., in quanto oggetto di conversazione e commento"
2. "comportamento, modo di agire o di procedere in determinate attività o situazioni"

Al plurale è possibile solo la seconda accezione. In altre parole la “politica" (come in "darsi alla politica") è nel più dei casi cosa diversa dalle "politiche" (le politiche seguite dal governo).

Nel Collins English Dictionary (8a ed. 2006) troviamo la seguente definizione di policy: "a plan of action adopted or pursued by an individual, government, party, business, etc.", definizione praticamente coincidente con la 2 del Gradit.

Fin qui tutto bene. Il problema per il traduttore sorge quando deve rendere in italiano policy in posizione prenominale (aggettivale) come in policy issues. Questo sintagma è spesso tradotto come se si trattasse di political issues (questioni politiche), con il traducente "politico" riferito al significato 1 e non al significato 2 (cfr. Gradit, s.v.).

La differenza fra queste due espressioni ci viene chiaramente spiegata da Paolo Carelli ed Elisabetta Locatelli (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) 1

- political issues: ci si riferisce ai temi di più stretta natura politica ed elettorale, come le alleanze, (…) le scelte dei partiti, i loro riferimenti ideali, ecc.
- policy issues: riguardano argomenti concreti che concernono la pratica governativa e
amministrativa, rispetto a cui gli attori politici sono chiamati a esporre posizioni e proporre
soluzioni.

A dimostrazione di questa non sovrapponibilità dei termini italiano e inglese il fatto che "policy issues" viene spesso lasciato in originale. Cfr. ad esempio: "le policy issues (welfare, istruzione, assistenza) avevano avuto un ruolo decisivo nell'orientare il consenso di quote significative di elettori" 2

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1 http://www.sisp.it/files/papers/2010/paolo-carelli-e-elisabetta-locatelli-819.pdf
2 In GianniCuperlo, Par condicio? Storia e futuro della politica in televisione, p. 76 (Google libri)